Intera proprietà di una soffitta, attualmente uso abitazione, sita in Roma, Via Serramonacesca n. 20, piano 2, int. 3, posta al secondo piano della scala unica senza ascensore, catastalmente composta da disimpegno, cucina, tre camere, bagno e terrazzo, superficie netta 84,40 mq la mansarda e 14,40 mq il terrazzo, identificata al Catasto Fabbricati del Comune di Roma al Foglio 666, particella 449, sub 512, z.c. 6, Cat. A/4, classe 5, consistenza 4,5, rendita € 429,95, confinante con vano scala, distacco su corte comune su Via Serramonacesca, distacco su corte privata su tre lati, salvo altri. L’immobile è in mediocre stato di conservazione e lo stato dei luoghi non è conforme alla planimetria catastale in quanto è stata modificata l’ampiezza e la distribuzione degli spazi interni in particolare nella zona di ingresso che risulta costituita da due locali separati anziché un unico ambiente. L’esperto stimatore nella sua perizia afferma che il fabbricato in cui è ricompreso l’immobile pignorato è stato costruito presumibilmente nel 1965 in assenza del titolo edilizio abilitativo, come risulta dalle domande di condono. A seguito della presentazione della domanda di condono ai sensi della legge n.47/1985, risulta rilasciata la Concessione in Sanatoria n.314932 (protocollo n.86/77845/0) dell’08/04/2004 per la realizzazione di 190 mq residenziali e 210,20 mq non residenziali. Dall’esame degli elaborati relativi alla Concessione in Sanatoria, l’esperto stimatore ha constatato la legittimità di quanto realizzato relativamente al piano sottotetto del fabbricato ma con destinazione d’uso non residenziale. Successivamente per cambio di destinazione d’uso da soffitta ad abitazione, è stata presentata una D.I.A. in data 01/04/2004 protocollo n.CH/2004/20903, ma l’immobile non era conforme al Regolamento Edilizio del Comune di Roma vigente al momento della presentazione della domanda in quanto l’altezza media del sottotetto era notevolmente inferiore al minimo stabilito di 2,50 ml (art.43). Pertanto, il cambio di destinazione d’uso da soffitta ad abitazione non è sanabile, tranne che per i proprietari di prima casa residenti nel fabbricato in cui è ricompreso l’immobile pignorato avendo l’esperto stimatore ritenuto applicabile la Legge Regionale n.13 del 16/04/2009 “Disposizioni per il recupero a fini abitativi e turistico ricettivi dei sottotetti esistenti”. L’immobile si vende nello stato di fatto e di diritto in cui si trova, come meglio descritto nella perizia dell’esperto stimatore in atti anche con riguardo alle difformità riscontrate ed ai costi per la regolarizzazione calcolati in € 7.500,00, costi di cui si è tenuto conto nel valore di stima. L’immobile è occupato da terzi senza titolo opponibile alla procedura (l’aggiudicatario potrà chiedere la liberazione sin dal momento dell’aggiudicazione).